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De Luca, terzo mandato e rischio sconfitta
di Massimo Villone da la Repubblica Napoli del 3/11/2024
La commissione consiliare ha votato ieri con maggioranza quasi compatta il terzo mandato per De Luca, ora in aula il 5 novembre. Minacciando dimissioni immediate, De Luca ha messo in riga i riottosi. Rimane sullo sfondo la possibilità di un compromesso basato sulla previsione che l’approvazione non comporti automaticamente la candidatura per De Luca. Con ogni evidenza, un compromesso vuoto a perdere, perché rimosso l'ostacolo giuridico nessuno potrebbe impedirgli di candidarsi. Come e con chi? Nel complesso, una sceneggiata degna del migliore Eduardo, ma senza applausi, perché il pubblico non c'è. La contesa si racchiude nel ceto politico e le immediate aderenze. Oltre, non tocca alcuno. Di sicuro, non si riduce così l'area del non-voto. La minaccia di De Luca è stata strumento di pressione estrema da un lato sui consiglieri regionali, e dall'altro sul Pd nazionale, che avrebbe voluto un rinvio e ha prorogato il commissariamento del partito locale. Nell'imminenza del voto In Emilia-Romagna e Umbria, e dopo l'esito in Liguria, la vicenda campana reca un messaggio negativo.Vedremo cosa seguirà. Intanto, una riflessione. De Luca prende una strada che lo porta, nelle intenzioni, alla candidatura. Ma lo porta alla vittoria? Alla fine, non bastano i fedelissimi a eleggerlo. Mentre al di fuori della tifoseria non è credibile il candidato che combatte divisivamente anzitutto per sé stesso. La rissa potrebbe consegnare la Campania alla destra. Chi lo segue in consiglio regionale ne tenga conto. Non per caso Martusciello (FI) coglie l'occasione per proporre elezioni anticipate. Quanto a me, ho scritto su queste pagine il 6 agosto 2021 - con anni di anticipo rispetto a qualsivoglia polemica e senza alcun intento di attacco personale - un articolo dal titolo "De Luca, il terzo mandato è anticostituzionale". Così pensavo allora e penso oggi, e rimando per gli argomenti a quel testo. De Luca può piacere o non piacere, ma le regole vanno osservate. Ci ripete quotidianamente che "se Zaia, allora anche io". Ma la legge veneta in base alla quale Zaia ebbe il suo terzo mandato avrebbe dovuto essere impugnata dal governo allora in carica, che finse di non vedere. Cosa farebbe oggi Palazzo Chigi? In ogni caso, Zaia è esempio del danno che il cacicchismo ha fatto e fa al sistema politico italiano. Di sicuro il Sud non ha il monopolio dei cacicchi. Si avvicina - il 12 novembre - la decisiva udienza in Consulta per i ricorsi delle regioni contro la legge Calderoli sull'autonomia differenziata, cui seguirà il giudizio sull'ammissibilità del referendum abrogativo. Anche la Campania ha presentato un ricorso, con l'assist di un amicus curiae dell'Anci. Ha anche deliberato sul referendum abrogativo. Ma De Luca, nel rincorrere il terzo mandato, ha sì parlato contro l'autonomia, ma ha anche mostrato di perseguire improbabili compromessi al ribasso piuttosto che contrastare a fondo la legge Calderoli. Mentre le cronache del disastro di Valencia in Spagna e del ruolo svolto da quel governatore provano i danni che una autonomia squilibrata e fuori controllo può produrre. La Campania merita di più. Avrebbe titolo a essere capofila di un Mezzogiorno volto unitariamente a far valere le sue ragioni in un sistema politico che assai poco ascolta, come dimostrano le scelte di governo, Inclusa da ultimo la legge di bilancio. Invece,la Regione si chiama fuori se il ceto politico al timone esaurisce le sue -si fa per dire – energie sul terzo mandato. Vorremmo un consiglio regionale risonante di dibattiti e proposte sull'autonomia differenziata e su come riportare la questione meridionale nell'agenda politica del Paese. O sui diritti fondamentali, sulla perequazione infrastrutturale, sulle risorse necessarie per ridurre i divari territoriali e le diseguaglianze. O su come affrontare i problemi delle babygang in armi, o gli assalti ai medici e infermieri in ospedale, o le crisi aziendali. O sui problemi dell'ambiente e non solo, ad esempio richiamati da Gianfranco Nappi su queste pagine qualche giorno fa per i Regi Lagni. Abbiamo infinite questioni, di cruciale importanza. Invece, vediamo trincee politiche insanguinate per il terzo mandato a De Luca. La qualità della politica è data dai protagonisti. Da questo giornale abbiamo tratto l'immagine di tazzine colme di caffè abbandonate sul tavolo vuoto di una riunione andata deserta. Perfetta sintesi della politica campana in questa fase: un pieno a perdere.
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