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Pd e 5 Stelle insieme contro l’Autonomia ma all’assemblea non partecipa De Luca
di Antonio Di Costanzo da la Repubblica Napoli del 25/2/2024
Le forze progressiste ripartono da Napoli. Nell’affollata riunione all’Istituto per gli studi filosofici per dire no all’Autonomia differenziata ci sono tutti i partiti di opposizione: Pd, M5S e Avs. Ma si nota un’assenza ingombrante: quella di Vincenzo De Luca. Non c’è il governatore né un assessore regionale. E guarda caso mancano anche tutti i consiglieri comunali di Napoli del Pd, tranne Pasquale Esposito, che ha sostenuto la corsa alla segreteria di Elly Schlein. Presente, invece, anche l’assessora comunale Teresa Armato, esponente dell’area dem di Franceschini. A rappresentare in qualche modo i “deluchiani” solo il segretario metropolitano del Pd, Giuseppe Annunziata, che però resta defilato. Si predica unità e la lotta contro l’Autonomia differenziata targata Lega diventa un modo per rilanciare il campo largo. Ad organizzare il dibattito il deputato Pd e responsabile Sud nella segreteria di Schlein, Marco Sarracino e l’ex presidente della Camera, il 5s Roberto Fico. «Noi abbiamo esteso l’invito a tutte le forze politiche» tagliano corto sull’assenza di De Luca. Con loro, invece, ci sono il sindaco Gaetano Manfredi, il senatore Peppe De Cristofaro (presidente del gruppo misto al Senato con Avs), il deputato dei Verdi Francesco Borrelli, giuristi come Massimo Villone ed esponenti della società civile e partecipano anche Luigi e Nino Simeone del Psdi. Tutti pronti a salire sulle barricate contro «una riforma spacca Paese che penalizza il Sud» che però diventa anche la base per formare un’alternativa credibile all'attuale maggioranza di governo. «Il successo dell'iniziativa - afferma Sarracino - è legato al fatto che siamo riusciti ad unire le forze d’opposizione. Ancora una volta abbiamo dimostrato che quello che realizziamo a Napoli, può diventare un modello per l’Italia». Per Fico è «importante essere insieme come forze politiche. L’Autonomia è un grande pacco che arriva al Sud e a tutto il Paese promosso da coloro che si definiscono patrioti ma sono traditori della nazione». Quello che si alza da Manfredi è un forte no al ddl Calderoli ma anche un appello all'unita delle forze progressiste: «Lo dicevo prima delle elezioni che bisognava andare insieme ma ero una voce nel deserto. Andare separati è stato un suicidio». Il primo cittadino che guida Palazzo San Giacomo sull’asse Pd-M5s, però, sull’Autonomia bacchetta anche il centrosinistra: «Molte forze non hanno preso una posizione forte perché i loro elettori al Nord sono favorevoli. Ricordo che la riforma del titolo V l'ha fatta il centrosinistra. Ero nell'esecutivo Conte che è stato il governo più meridionalista della storia e i poteri forti del Nord lo hanno fatto cadere». A tenere banco il caso De Luca, a 24 ore dal richiamo alla politica del presidente Mattarella a bandire le volgarità dal linguaggio. «Le richieste di De Luca sono legittime - argomenta Sarracino - poi siamo assolutamente d’accordo con il Presidente della Repubblica, quei toni non sono accettabili». Per De Cristofaro «si sono messe assieme tutte le forze che hanno fatto opposizione in Parlamento a una legge che spacca il Paese. Secondo me il linguaggio è un elemento marginale». Sull'argomento Manfredi aggiunge: «Condivido che è molto importante, in questa fase politica complessa dove ci avviciniamo a elezioni importanti come le Europee, che il dibattito politico, che può e deve essere anche aspro, poi non trascenda perché questo determina conflitti che poi si trasferiscono nella società. E questo è un rischio che non dobbiamo correre». Il sindaco però dà anche un assist a De Luca sul terzo mandato: «Condivido la posizione dei sindaci, deve essere affrontato guardando complessivamente alla riforma degli enti locali. E gli elettori devono essere sovrani e se c'è chi amministra bene deve avere la possibilità di ricandidarsi». Durante il suo intervento Villone sottolinea che per provare bloccare l’Autonomia la strada migliore è che le Regioni ricorrano alla Corte costituzionale. Anziché un referendum che poterebbe essere inammissibile. Villone suggerisce di avviare una consultazione popolare: «Il referendum va ad abrogare un atto, la consultazione è una domanda che l'istituzione pone ai cittadini» spiega il costituzionalista che poi bacchetta il consiglio comunale di Napoli: «Mercoledì non si è riunito per mancanza del numero legale quando aveva il tema del no all’Autonomia differenziata come argomento del giorno». Sta valutando al possibilità di raccogliere la proposta di Villone, Pasquale Esposito che potrebbe portarla presto in via Verdi.
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