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"No all'Autonomia" martedì presidio in piazza Plebiscito
di Massimo Villone da la Repubblica Napoli del 12/1/2024
Appuntamento martedì 16 gennaio, ore 16: presidio a piazza Plebiscito davanti alla prefettura. Manifestazione di protesta contro l'Autonomia differenziata, il regionalismo contenuto nella legge firmata dal ministro leghista Roberto Calderoli che proprio quel giorno sbarca in aula al Senato. È un sit-in che nasce in contemporanea con altre città, organizzato dal comitato "No all'Autonomia" a cui hanno aderito partiti di sinistra, sindacati, Cobas, Anpi, Democrazia costituzionale, Infiniti mondi. Si unisce anche il Pd con il segretario metropolitano Giuseppe Annunziata che fa sapere: «La coesione territoriale è fondamentale per una giusta distribuzione delle risorse e per preservare l'unità del Paese. La proposta Calderoli rischia di spaccare l'Italia e portare alla creazione di tanti sistemi sanitari e scolastici regionali, mettendo a rischio i principi di equità e solidarietà nazionale». No alla "allo strappo della Costituzione, no alla depredazione del meridione", si legge in un volantino: "Diritti fondamentali come salute, mobilità e istruzione sarebbero differenziati e definitivamente privatizzati. Si rischia la reintroduzione delle gabbie salariali, la distruzione della sanità e della scuola pubblica". Per l'Anpi Napoli la proposta di legge "resta inaccettabile. Autonomia e premierato sovvertono i principi della Carta nata dalla Resistenza". Non dovrebbe partecipare all'iniziativa il sindaco Gaetano Manfredi, contrario al regionalismo in salsa leghista ma «che non può mettersi a manifestare sotto la Prefettura», spiegano dal suo staff. Né è prevista per ora la presenza del governatore Vincenzo De Luca che pure ha annunciato lotta a questa Autonomia. Elena Coccia, ex consigliera comunale dell'amministrazione de Magistris, fa notare: «Su questa materia, si è unificata la sinistra, un passo importante per il futuro. Ma non è una questione solo meridionale, riguarda anche le zone più povere del Nord, ecco perché città come Trieste, Bologna, Milano stanno organizzando la stessa manifestazione. È una catastrofe, questa Autonomia. È davvero la secessione dei ricchi perché i Lep, i livelli essenziali delle prestazioni, non sono stati più formulati: era troppo oneroso, non ci sono le risorse economiche per attuarli. Senza Lep, è chiaro che interessa solo il residuo fiscale che resta nei territori più ricchi». Per contrastare la proposta leghista è stata presentata una legge popolare, animata dal costituzionalista Massimo Villone, per la quale al Senato hanno fissato la discussione in aula dopo il disegno Calderoli. «C'era da aspettarselo - spiega Villone - la maggioranza di governo non ha voluto farci un favore ma non sono riusciti a fermare una proposta popolare con 106 mila firme, raccolte con l'aiuto dei maggiori sindacati della scuola. Ora tutte le forze politiche dovranno assumere una posizione pubblica: decidere se far diventare questo Paese un assemblaggio ingestibile di piccoli potentati locali. Questo è l'errore di fondo dell'Autonomia: va in sofferenza la capacità di avere politiche nazionali incisive che sono quelle che servono al Mezzogiorno: infrastrutture, riduzione dei divari, risorse aggiuntive per compensare la minore capacità fiscale". L'Autonomia passerà? «La Lega non può abbandonare la sua bandiera - replica il professore - così come Meloni non può rinunciare al premierato. C'è questo scambio evidente sul quale si basa la sopravvivenza del governo. Non c'è da illudersi - conclude Villone – l'Autonomia non cadrà, ci sono forze che la spingono, al Nord la vogliono. Il Sud deve capirlo: o si fa la battaglia oppure la partita è già persa».
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