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Autonomia, fermare i localismi
di Ottavio Ragone da la Repubblica Napoli del 17/11/2022
La battaglia è appena iniziata e si annuncia durissima. Il dato positivo è che sta nascendo un "fronte del Sud" tra Campania, Calabria, Basilicata e Molise fino al Lazio, che può allargarsi ad altre Regioni del centro Italia e del Nord. "Repubblica" denuncia da tempo il rischio dell'Autonomia regionale differenziata, nei termini chiusi ed egoistici in cui la riforma è stata pensata dalla Lega e in particolare dal ministro degli Affari regionali, Roberto Calderoli. Ne scrive da anni su queste colonne il costituzionalista Massimo Villone, promotore di una iniziativa di legge per bloccare un disegno, che può spezzare l'unità del Paese. Lo storico Aurelio Musi ha costituito una sorta di osservatorio per monitorare, su "Repubblica", le azioni del governo di Giorgia Meloni nel Mezzogiorno. Oggi si terrà la Conferenza Stato-Regioni e alla vigilia di questo importante appuntamento il presidente della Regione Vincenzo De Luca ha pronunciato parole molto dure sull'Autonomia nella versione leghista ("Il Ddl Calderoli va ritirato perché distrugge l'unità nazionale e condanna a morte il Sud"). Il sindaco Gaetano Manfredi, che aveva già lanciato l'allarme, è sulla stessa linea ed è stato il primo - e prima ancora delle elezioni - a denunciare la scomparsa del Sud dall'agenda politica. Altre voci di dissenso si sono levate dalla Campania (il capogruppo del Pd in consiglio regionale, Mario Casillo) e dalla Calabria (il capogruppo del Pd Domenico Bevacqua). In attesa che il leader del Pd Enrico Letta pronunci parole chiare su questo argomento, si va definendo un fronte di amministratori - presidenti di Regione e sindaci in testa - e di parlamentari (tra gli altri il deputato Dem Enzo Amendola, con Marco Sarracino, Valeria Valente e la vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno) che a partire dal Sud lancia la battaglia per contrastare la riforma. Ma i Democratici hanno posizioni diverse e contrastanti sul tema, basti pensare al presidente dell'Emilia Stefano Bonaccini, schierato di fatto con il veneto Zaia e il lombardo Fontana. Tutto questo non favorisce la chiarezza politica del principale partito di opposizione. L'ex presidente della Camera Roberto Fico ha annunciato che i Cinque Stelle si batteranno con ogni mezzoper fermare l'Autonomia. Adriano Giannola, presidente di Svimez, ha parlato senza tanti giri di parole di un "siluro alla Costituzione". I rischi del progetto di Calderoli sono evidenti e noti. Si porta avanti una riforma di forte impatto sul sistema-Paese senza prima definire i Lep, livelli essenziali delle prestazioni, per garantire uguali diritti ad ogni cittadino a prescindere della regione in cui vive. Il Parlamento viene di fatto esautorato in nome di accordi tra singole Regioni e governo. Si prevede una compartecipazione delle Regioni al gettito fiscale, misura che, favorendo il Nord ricco, aggraverebbe lo squilibrio con il Mezzogiorno, laddove i fondi europei del Pnnr hanno un obiettivo esattamente contrario. Materie fondamentali come la sanità e l'istruzione sarebbero spezzettate (con la sanità è già accaduto) in mini-sistemi regionali, sulla base di spinte culturali localistiche. L'Autonomia in realtà va incontro alle difficoltà politiche della Lega, che ha perso presa nel suo elettorato storico, scaricando sul Paese intero la crisi di una forza politica peraltro molto ridimensionata in parlamento, con circa il 9 per cento dei consensi. De Luca chiede l'intervento della premier Meloni e in effetti c'è da chiedersi come si possano conciliare le posizioni di Fratelli d'Italia con quelle della Lega. È buon segno, quindi, che la consapevolezza dei pericoli per l'Italia nascosti in questa riforma abbia alimentato la nascita di un fronte di opposizione, che si auspica il più largo possibile, per correre ai ripari prima che la Lega porti a casa il risultato. "Repubblica", come sempre ha fatto, seguirà questo percorso e continuerà a denunciare i rischi del progetto di Autonomia. Un buon antidoto alle spinte localistiche del Paese è la cultura. Oggi i lettori del nostro giornale trovano in omaggio l'ultimo libro della nostra collana Novanta/Venti, dedicato alla Reggia di Caserta. Mettiamo in evidenza il grande lavoro della direttrice della Reggia Tiziana Maffei e di tutti quelli che con lei si dedicano allo studio e alla valorizzazione di una meraviglia di arte e storia. L'Italia è, più di altri, il Paese della cultura e della bellezza. I calcoli di bottega non possono appartenerle.
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