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“No all’Autonomia differenziata”, in campo costituzionalisti e scuola
di Bianca de Fazio da la Repubblica Napoli del 9/11/2022
Viene presentata questa mattina a Roma la proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare che dice "no" all'Autonomia differenziata cara alla maggioranza di governo. O almeno pone un argine ai danni che ne scaturirebbero. Ad iniziare da quelli che stravolgerebbero, nei programmi del ministro per le Autonomie Roberto Calderoli, il mondo della scuola. Non è un caso che proprio i sindacati nazionali della scuola Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda siederanno questa mattina (ore 11.30 all'Hotel Nazionale in piazza Monte Citorio a Roma) accanto al Coordinamento per la Democrazia Costituzionale guidato dal costituzionalista Massimo Villone. "La nostra proposta punta a riscrivere parte degli articoli 116 e 117 della Costituzione, almeno in quei commi che aprono la strada a chi mina l'unità del Paese" spiega Villone. "Vogliamo tagliare gli artigli a chi lavora non per ridurre le disuguaglianze, ma per accrescerle". Giuristi e sindacalisti insieme, mobilitati contro un'Autonomia che discrimina cittadini e territori. "Con le modifiche proposte all'articolo 116 vogliamo scongiurare una frantumazione non reversibile del Paese. Un rischio gravissimo - aggiunge Villone - che è, in poche parole, ciò che auspica Calderoli". Le modifiche proposte limitano l'autonomia delle Regioni, introducono una clausola di supremazia della legge statale, affidano allo Stato la potestà legislativa su alcune materie cruciali come scuola, lavoro, coordinamento della finanza pubblica, le reti di trasporto e comunicazione. La raccolta di firme parte ufficialmente oggi, ma viene supportata dal prestigio di 120 tra docenti (soprattutto costituzionalisti), intellettuali e rappresentanti della società civile che hanno già sottoscritto la proposta di legge costituzionale popolare (nessun rappresentante dei partiti politici, per evitare la tentazione che qualcuno se la intesti). "Siamo contrari al disegno di Autonomia differenziata inizialmente avanzato dalle regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna e rilanciato dalla attuale maggioranza di governo - affermano gli organizzatori dell'appuntamento di oggi - .Tale progetto invece di consolidare il carattere unitario e nazionale, ad esempio del sistema pubblico d'istruzione, ripropone una ulteriore frammentazione degli interventi indebolendo l'unità del Paese, col rischio di aumentare le disuguaglianze senza garantire la tutela dei diritti per tutti i cittadini e ampliando i divari territoriali ". Ed ecco allora la proposta, tra le altre, di sostituire la formula "livelli essenziali delle prestazioni" con quella che recita livelli "uniformi" delle prestazioni. Come dire che non va garantita una uguaglianza al ribasso, solo nei livelli essenziali, ma una uniformità delle prestazioni ovunque siano e a qualsiasi livello. "E se chiediamo che venga introdotta una clausola di supremazia dello Stato è per garantire l'unità economica e giuridica del Paese, ovvero la tutela dell'interesse nazionale" . Alla presentazione di oggi saranno presenti, oltre a Massimo Villone, Francesco Sinopoli, segretario generale FlcCgil, Ivana Barbacci, segretaria generale Cisl Scuola, Giuseppe D'Aprile, segretario generale Uil Scuola, Elvira Serafini, segretaria generale Snals e Rino di Meglio, coordinatore nazionale Gilda Unams. "La scuola è uno degli obiettivi reali di chi vuole l'Autonomia, perché la si considera strumento fondamentale per la gestione del consenso. Se andasse in porto questo progetto scellerato, gli assessori regionali avrebbero in pugno carriere, sedi e retribuzioni dei docenti".
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