HOME
|
ARTICOLI
|
DOCUMENTI
|
FORUM
|
COMITATI TERRITORIALI
|
INIZIATIVE
|
RACCOLTA FIRME
De Luca, è tempo di un nuovo copione
di Massimo Villone da la Repubblica Napoli del 24/5/2022
L’ultima rissa verbale tra Vincenzo De Luca e Mara Carfagna, di cui ieri c'è stato un nuovo episodio, ci ha riportato ricordi lontani di frizzi e lazzi abituali tra i banchi della scuola media. Forse, le pulsioni di protagonismo mediatico di De Luca non potevano lasciar passare indenni la passerella e i riflettori del Forum Ambrosetti di Sorrento "Verso Sud", in cui - a differenza della Carfagna - non era primo attore. Ma, alla fine, rimane una domanda: fu vera gloria quella del Forum? È sicuramente positivo che sia stata colta la vocazione strategica euro-mediterranea del Mezzogiorno, tesi da tempo avanzata dalla Svimez. È ora sostenuta con analisi non prive di interesse in un libro bianco presentato in occasione del Forum. Ed è importante che ciò avvenga in un contesto che non è quello dei sudisti di professione. Sono apprezzabili le valutazioni sul Sud come hub energetico della regione mediterranea e sulla centralità del sistema dei porti meridionali, come anche le considerazioni sullo sviluppo manifatturiero del Sud che può in prospettiva avere ricadute positive per tutto il paese. Ha ragione la ministra Carfagna quando afferma nella prefazione che nei nuovi scenari determinati prima dalla pandemia e ora dalla guerra in Ucraina il Sud è uno degli asset principali. Ma il presidente del Consiglio Draghi? Il suo intervento non è stato tra quelli memorabili. Cita ampiamente le potenzialità di sviluppo del Mezzogiorno, e - vista la sede - sarebbe stato strano il contrario. Ma non va oltre la scontata rivendicazione dell'impegno dell'esecutivo, con scarni richiami agli strumenti messi in campo. Sollecita attenzione alle scadenze, ed è giusto. Ma colpisce che trascuri il rilancio del Sud come elemento necessario a rafforzare l'intero paese. Lo scrive ii libro bianco, lo dicono autorevoli voci confindustriali presenti al Forum, non lo sottolinea Draghi. Eppure, volendo realizzare appieno gli obiettivi di coesione sociale e riequilibrio territoriale posti dall'Europa, il Sud come scommessa dell'Italia tutta dovrebbe essere il mantra alla base del Pnrr. Draghi non fa cenno alle polemiche, frequenti e in qualche occasione assai penetranti, sulle scelte concretamente fatte. Ma i casi si accumulano. Ad esempio, richiama i fondi destinati all'università. Come passare sotto silenzio il duro scontro sui fondi per le eccellenze, che sono andati in larghissima misura ad atenei del centro-nord? In realtà, una politica prioritariamente volta alle eccellenze è la negazione in principio del riequilibrio territoriale. Più in generale, è la filosofia che fa passare i fondi Pnrr attraverso una griglia di bandi competitivi a mettere a rischio gli obiettivi di coesione e di riequilibrio. È il modello meno adatto a far giungere le risorse laddove sono i maggiori bisogni, che di solito si accompagnano alle più gravi debolezze di organizzazione e capacità amministrativa. Ma allora ha ragione De Luca, quando lamenta la sordità della politica romana e del governo verso le istanze del Sud? Sì, e no. E vero che allo stato l'attuazione del Pnrr non sembra garantire la coerenza con gli obiettivi astrattamente posti di coesione e di riequilibrio. Si mostra persino difficile verificare quale sia in prospettiva la ricaduta sui territori della miriade di progetti messi in campo, e quindi chi e dove tragga beneficio da cosa. C'è da pensare a qualche sostanziale correzione di rotta. Ma pensa forse De Luca che il modo migliore di raggiungere il risultato sia l'invettiva pubblica contro chi governa? Certamente no. Intanto, a ogni sua critica si possono contrapporre i numeri non esaltanti della regione da lui governata. Ma soprattutto in politica l'isolamento non paga. Dovrebbe invece, volendo incidere, cercare di fare rete con le altre istituzioni meridionali, per affrontare insieme il rafforzamento di linee strategiche di intervento, ad esempio sui porti e retroporti, sulla transizione energetica e in particolare sull'eolico e sul fotovoltaico, sulla mobilità sostenibile. Potrebbe recuperare sinergie significative, ad esempio con il sindaco Manfredi, di cui molto va condivisa la recente affermazione che l'area napoletana non vuole essere la Miami d'Italia. C on ciò sottolineando la necessità di recuperarne la vocazione produttiva e in specie manifatturiera. Strano destino, quello di De Luca. Più inveisce nelle sue esternazioni, più comunica l'immagine di una classe dirigente ormai a fine corsa, spompata e senza idee. La pandemia e la guerra ci dicono che andiamo verso un mondo nuovo. Molte cose fatalmente cambieranno, ci piaccia o no. La politica ha bisogno di nuovi attori, e di un nuovo copione.
newsletter