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«Scuole chiuse, logica perdente»
di Massimo Villone dal Quotidiano del Sud del 10/1/2022
Scuole chiuse, l'ordinanza regionale è bocciata dal costituzionalista Massimo Villone, professore emerito della Federico II di Napoli. «È perdente come logica - spiega -. E alla fine, essendo perdente, fa il danno di chi si vuole tutelare. Perché a quel punto, se veramente si chiudono le scuole in Campania, fino a fine mese, e poi magari a fine mese esce fuori che non si è risolto proprio nulla, perché non si sono fatte abbastanza vaccinazioni, e bisogna chiudere un altro mese, che si fa? Si chiude un altro mese, e poi quando tornano a scuola i nostri studenti?». Villone indica una sentenza della Consulta, crocevia nel rapporto Stato-Regioni, nell'era Covid: la numero 37 del 2021. Un conflitto di attribuzione, sollevato dal governo contro la Valle d'Aosta, la cui legge fu cancellata. Anche nel caso delle scuole campane, «secondo quella sentenza - afferma il costituzionalista - non c'è dubbio alcuno che che dovrebbe prevalere una prospettiva di ordine nazionale. In caso di pandemia a me pare del tutto ovvio che la disciplina locale non si può ritenere efficace, perché qua il virus passa le montagne e gli oceani, vogliamo dire che si ferma al Garigliano?». Perciò, secondo lei, l'ordinanza di De Luca è illegittima? Certamente non è compatibile col quadro normativo nazionale. O meglio, la cosa non è semplicissima da seguire. Come mai? Perché c'è stato l'ultimo decreto, quello del 5 gennaio, che ha adottato un quadro molto preciso - che si condivida o meno – c'è una casistica specifica che disciplina la situazione scolastica. L'articolo 4, in particolare. Il problema è che quello che fa De Luca certamente non è compatibile con questo quadro normativo, perché con l'ordinanza dispone una chiusura pura e semplice fino alla fine del mese. Ed è già emersa una volontà del governo di impugnarla, lasciamo perdere se questo sia un atto puramente dimostrativo oppure no. In che senso? Perché è chiaro che se si aspetta qualche giorno a convocare il consiglio dei ministri, poi si fa la delibera del consiglio dei ministri, poi si attiva il procedimento del ricorso, si va davanti al giudice amministrativo, siamo già arrivati. a fine mese. Come dire: è uno scappellotto gentile che il governo dà a De Luca, perché comunque intanto la chiusura vale. Ci sono altri dubbi? L'argomento del governo, comunque, dal punto di vista giuridico, sembra essere un ostacolo alla Regione ad assumere provvedimenti sul tema, che viene da un altro decreto, il 111 del 2021, in cui l'articolo 1 comma 4 che dice che in questa materia le Regioni possono assumere provvedimenti solo se in Zona rossa. Il governo pone questo tipo di argomento: questo ci direbbe che De Luca non può, visto chela Campania non è in Zona rossa, adottare quest'ordinanza. Il decreto, peraltro, è citato nell'ordinanza, quindi De Luca lo sa. Il dubbio può venire dal fatto che quell'articolo 1 cita come termine la fine dello stato di emergenza, che al momento era il 31 dicembre 2021. Noi sappiamo che lo stato di emergenza è stato prorogato. Si tratta ora di capire se sono stati prorogati anche questi termini in particolare. Probabilmente sì, però questa è una valutazione che poi farà il giudice amministrativo. Ma diciamo che, nel caso sia da seguire l'interpretazione del governo, l'ordinanza di De Luca è sicuramente illegittima. Questo sotto il profilo puramente formale. Poi c'è il profilo del merito, dell'opportunità. E sotto quest'ultimo profilo cosa ne pensa? Qua c'è da dire una cosa: De Luca fa un esteso richiamo alla situazione della regione Campania, ma il problema non è questo. C'è una robusta opinione che dice che il diffondersi del contagio non trova la sua ragione nelle scuole. Ed è un'opinione non banale, sostenuta anche in sede medico scientifica, secondo cui le scuole non sono il centro dell'infezione. Il contagio entra nelle scuole perché c'è una platea di non vaccinati. Ma le scuole, di per sé, non sono un luogo pericoloso.
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