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De Luca, protagonismo fuori tempo
di Massimo Villone da la Repubblica Napoli del 20/12/2021
L’arrivo della variante Omicron ha consentito un recupero di vitalità a una categoria – quella dei cosiddetti governatori – che aveva un po’ perso visibilità e smalto negli ultimi tempi. Il successo della campagna vaccinale li aveva in parte spinti nel ruolo di meri esecutori. Ora si aprono spazi per un nuovo protagonismo. C’è chi – come Luca Zaia, presidente della Regione Veneto - scrive libri autocelebrativi, magnificando il coraggio e la lungimiranza dimostrati nell’affrontare il virus, e cogliendo l’occasione per chiedere più autonomia per la regione. Il libro si è guadagnato persino una presentazione-spot nella televisione nazionale, in ora di grande ascolto. Peccato che i numeri della pandemia diano torto a lui e alla sua regione, e che in genere il regionalismo esca malridotto dalla vicenda pandemica. In ogni caso, più modestamente il presidente della Campania Vincenzo De Luca si limita a vietare con propria ordinanza le feste ed eventi consimili – ad esempio per lauree o compleanni, e dobbiamo supporre anche prime comunioni, fidanzamenti, matrimoni, nozze d’oro o d’argento e quant’altro – in locali chiusi: discoteche, sale da ballo e locali assimilati. Sarebbero però consentiti pranzi, cene ed altri eventi in forma statica, seduti e con mascherina. Alla fine, a quanto si capisce, non si vieta la festa in sé. Un pranzo o cena si può sempre fare. Si vieta il buffet, o il movimento in sala. Facciano attenzione gli sposi a non alzarsi e girare tra i tavoli per la tradizionale foto con parenti e amici. Sarà quello il momento della sanzione. Ma quale? Si può ragionevolmente sanzionare chi è stato ammesso nel locale chiuso perché dotato di Green Pass, anche di ultima generazione? E che differenza c’è fra una sala di avventori casuali e una di avventori che si conoscono, per essere parenti, amici, o componenti di una assemblea societaria che vogliono fare un brindisi di fine anno? E un incontro che si auto-organizza spontaneamente in rete dandosi appuntamento in un locale per una data e un’ora, è una festa o no? Ci sarà modo di approfondire la stesura finale dell’ordinanza emessa ieri dalla Regione. Ma intanto possiamo dire che l’iniziativa di De Luca mostra tutta la debolezza del protagonismo locale in un contesto che di locale non ha proprio nulla. Lo stesso presidente implicitamente ammette che sgomitare serve a poco, quando ricorda che in Campania c’è stato sempre l’obbligo di mascherina anche all’aperto. Che però non è servito a ridurre significativamente i numeri della regione, in rapida crescita come altrove. E poco vale lamentare che non ci sono stati controlli adeguati, e chiederne di più efficaci. Controlli capillari sarebbero con ogni evidenza impossibili, in specie su situazioni localmente assai differenziate. Il punto è che una pandemia non si arresta ai confini di qualsiasi città o regione. Si riflettono nell’ordinanza di De Luca problemi noti della strategia governativa contro il virus. Il successo della campagna vaccinale è fuori discussione, ma la cacofonia di interventi locali diversificati e la mancata assunzione di punti di attacco strategici come ad esempio il trasporto pubblico non possono trovare una valutazione positiva. Con ritardo si sta arrivando ora a considerare una estensione dell’obbligo vaccinale ad ulteriori categorie. La strada più conforme all’articolo 32 della Costituzione e idonea a fornire riposte univoche, chiare, uniformi è quella di una legge che dichiara l’obbligo vaccinale per tutti, superando e semplificando la selva di decreti-legge, leggi di conversione, decreti del presidente del Consiglio, decreti ministeriali, ordinanze recanti le regole applicabili. Finora questa via non è stata percorribile per la natura composita della maggioranza di governo, che comprende chi ha ritenuto di strizzare l’occhio ai No-Vax, pur avendo il nostro paese già molti vaccini obbligatori. Ma ora anche in Europa va facendosi strada la convinzione che all’obbligo vaccinale generalizzato bisognerà arrivare. Nel frattempo, agli irriducibili che proprio non volessero saperne di obbedire agli ordini di De Luca, ci sentiamo di consigliare un meeting spontaneo organizzato in rete di amanti del ballo del mattone, con prenotazione individuale dei mattoni, rigoroso distanziamento e uso costante delle mascherine.
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