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Regioni, l'autonomia a trattativa privata
di Massimo Villone da la Repubblica Napoli del 2/12/2021
Il governatore Zaia ci informa - e non è la prima volta - di avere un rapporto privilegiato con Palazzo Chigi sull'autonomia differenziata. Parlando al consiglio regionale del Veneto dichiara sulla mitica legge-quadro, che dovrebbe aprire la via alle intese tra lo Stato e la Regione: «Il testo è super riservato ma ci stiamo lavorando insieme ai tecnici del ministero degli Affari regionali e a quelli del ministero dell'Economia». Comunica inoltre che sulle maggiori risorse attribuite alla Regione il Veneto propone nel caso di ciclo economico positivo di destinare il di più rispetto a quanto stabilito - "l'extra-gettito" - alle regioni del Sud "per progetti sul lavoro, i giovani, la sanità" (Corriere del Veneto, 30 novembre). Cosa non va in questa dichiarazione? Tutto. In primis, il metodo. Come già con la leghista Stefani ministra nel Conte I, l'autonomia differenziata procede a trattativa privata e segreta tra Regione e ministeri. Allora si trattava sulle intese, mentre Gelmini e Franco - a quanto dice Zaia - al momento trattano con il Veneto per la legge generale sul procedimento di formazione. Riguarda tutte le Regioni. Perché privilegiare il Veneto? I casi sono due. O Zaia mente, magari per il dolus bonus di chi vende un prodotto scadente. O dice la verità, e stupisce non vedere una sollevazione - almeno di alcuni - contro Zaia, Gelmini e Franco. Capiamo che il centrodestra non parli, per il peso della Lega. O che il Pd taccia, perché Bonaccini fa squadra con Zaia. Capiamo il silenzio - con eccezioni - del sindacato, che ha il problema in casa, pur essendo chiaro che l'autonomia differenziata colpirebbe al cuore il sindacato nazionale. Ma la sinistra? E MSs, che in prospettiva sopravviverà come forza rilevante nello scenario nazionale solo se ottiene un risultato forte nel Mezzogiorno? Veniamo al merito, e senza riprendere le critiche già volte alla debolezza tecnico-giuridica della legge-quadro di cui si discute. Qui rileva che Zaia voglia comprare il silenzio o l'assenso del Sud con qualche spicciolo. Nell'essenza, le proposte finanziarie correlate all'autonomia differenziata hanno sempre inteso garantire alla Regione risorse maggiori e soprattutto certe. L'extra gettito rispetto a quelle concordate tra Stato e Regione sarebbe distribuito - come dice Zaia - alle regioni del Mezzogiorno. Il trucco c'è, e si vede. E se il ciclo economico fosse stagnante? Peggio, se fosse negativo? Essendo garantito il livello assegnato alla Regione, la solidarietà interregionale verrebbe comunque meno, e magari il calo delle risorse costringerebbe altri a stringere la cinghia. Aggiungiamo che le risorse sarebbero - secondo i rumors - stabilite da una commissione paritetica ministero-Regione, ancora a trattativa privata e segreta. Non conforta che il tema sia affidato - ci dice Zaia - a Giovanardi e Stevanato, economisti della Cattolica, che hanno rivestito di pompa e dignità accademiche i luoghi comuni sul Sud (in specie, "Autonomia, differenziazione, responsabilità. Numeri, principi e prospettive del regionalismo rafforzato", Marsilio, 2020. Un libro da leggere). Per il Sud la proposta di Zaia è un "pacco". Ci ha detto in altro momento di averne discusso con i governatori del Sud. Dove, come, quando? Capiamo che possano, per qualche brandello di potere, ridursi a grufolare sui resti del banchetto altrui, mentre l'interesse dei loro governati è altro. Vorremmo che tutto il paese ragionasse su quello che in nome dell'unità e dell'eguaglianza dei diritti non si può consegnare alla frammentazione di una autonomia differenziata, come la scuola, il lavoro, l'ambiente o le infrastrutture strategiche, o che bisogna almeno in parte riguadagnare alla causa di una Repubblica una e indivisibile come la sanità. Niente illusioni. Dall'assemblea della Lega campana non emerge alcun progetto di ampio respiro per la Regione o per il Sud. E neanche il governo, al di fuori di dichiarazioni magniloquenti, sembra davvero voler rilanciare il sistema produttivo, perseguire una eguaglianza di diritti e opportunità, in breve attaccare - secondo le indicazioni Ue - il divario Nord-Sud che la pandemia, come leggiamo su queste pagine, ha persino aumentato. Non possiamo illuderci nemmeno per Napoli. Non a caso Salvini dichiara che sul debito vuole una legge per tutti i Comuni. Sa benissimo che saranno spiccioli, e non basteranno per nessuno. Chiunque organizza eventi con ministri, sottosegretari o politici di rilievo nazionale non offra l'occasione di inutili passerelle, ma contesti ambiguità. silenzi, comprovate menzogne.
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