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Pnrr, Manfredi chieda aiuto all'Università
di Massimo Villone da la Repubblica Napoli del 24/10/2021
Nel convegno dei giovani imprenditori parole tante, ma strategia e fatti poco o nulla. In particolare per il Mezzogiorno, che non è quasi mai comparso. Eppure, si è parlato molto del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che in ipotesi punta al superamento del divario territoriale. Lo stesso convegno recava nel titolo "costruire oltre le distanze". E non c'è in Italia distanza maggiore di quella che separa Nord e Sud. L'unico intervento in cui abbiamo sentito definire il Mezzogiorno come strategico per il futuro dell'Italia è stato quello di La Rocca, presidente del comitato interregionale Mezzogiorno, in apertura della seconda giornata. La Rocca ha anche citato - pur senza specificarli - gli errori passati che hanno costretto il Sud a correre a velocità dimezzata rispetto al Nord. Per contro, il presidente Di Stefano sorvola sul Sud e il Mezzogiorno, e sceglie di ricordare quanto alla necessità di far presto e bene che «ci sono 881 milioni da spendere nel 2021 ed entro fine 2022 devono essere aggiudicati gli appalti per le tratte ferroviarie Milano-Verona, Liguria-Alpi e Verona-Brennero». Il Sud ringrazia. Il presidente Bonomi incolpa per la zoppicante crescita del paese la politica, la scuola, il reddito di cittadinanza. Nulla dice sulla possibilità che un ventennio e più di investimenti sulla "locomotiva del Nord" abbia trascinato il paese nella stagnazione. Le statistiche certificano la caduta del Nord nelle classifiche territoriali europee. Il Nord da solo affonda, e ci fa sprofondare tutti. È necessario far partire nel Mezzogiorno un secondo motore, perché diversamente un paese che per un terzo rimane al palo non sarà mai in grado di sviluppare per intero la sua potenzialità, a vantaggio di tutti. Nel convegno dei giovani imprenditori non è emersa nessuna strategia volta a tal fine. Si potrebbe dire che in fondo non toccava agli imprenditori. Invero, gli toccava, quanto meno come potenziali beneficiari. Comunque, certamente spettava agli autorevoli esponenti politici che sono intervenuti. Da loro viene il Pnrr, e a loro tocca l'impegno di tenere fede alle indicazioni europee. Dunque, il loro silenzio è doppiamente colpevole. Il ministro Franco ha centrato il suo intervento sui giovani, richiamandone in specie la fuga per la ricerca di migliori condizioni di vita e di lavoro. Giusto. Peccato che il suo unico riferimento al Sud sia stata l'affermazione che il fenomeno è accentuato nel Mezzogiorno. Ministro, lo sappiamo. Ma cosa fa lei, che è il perno centrale del Pnrr, per rimediare? Giorgetti, altro uomo forte del governo, ha magnificato in termini generali il ruolo dell'imprenditoria giovanile. E chi vuole negarlo? La Gelmini ha esaltato il modello di governance messo in piedi dall'esecutivo, volto a garantire la partecipazione di comuni, province e regioni. Ma dovrebbe sapere che partecipare in una cabina di regia non equivale automaticamente a contare qualcosa. È proprio nella concertazione (le Conferenze delle Regioni, tra Stato e Regioni, tra Stato e autonomie) che è cresciuta e si è consolidata la minorità politica ed economica del Sud. Certamente colpa della sua classe dirigente disattenta e clientelare, ma anche segno dell'assenza di una strategia nazionale volta a correggere gli esiti nefasti, ed a temperare l'egemonia degli interessi più forti. C'è chi non è affatto disattento. Leggiamo che Cirio, governatore del Piemonte, attacca De Luca. I difetti del governatore campano li conosciamo fin troppo bene. Ma non giustificano che Cirio riprenda tutti i luoghi comuni sul Sud. Che «non si deve aspettare niente dal Nord», perché sarebbe assistenzialismo. I soldi li avrà chi saprà spendere, ed in specie Cirio vuole che si vada «per bandi, e non per bande». Delle polemiche e discussioni infinite su Nord, Sud, autonomie differenziate, effetti della pandemia sulle diseguaglianze e sui diritti, attuazione del Pnrr, nessuna traccia. C'è solo la voglia di ripartire con la locomotiva del Nord. E Cirio è in buona compagnia. Manfredi nel formare la giunta ha tenuto per sé le deleghe strumentali per il Pnrr. Ci permettiamo un consiglio. Cerchi tutto l'aiuto che può, pescando in specie nel bacino di intelligenze e di competenze - a lui ben noto - che offre l'università, e cercando tutte le sinergie territoriali realizzabili. Tremonti, nel suo intervento al convegno dei giovani industriali, ha citato in altro contesto l'adagio di una «cinica diplomazia»: ci si può sedere al tavolo come commensali, o come pietanze sul menu. Potremmo adattarlo, per la sorte di Napoli e del Mezzogiorno.
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