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"Non ha più senso vietare le manifestazioni"
di Massimo Villone dal Fatto Quotidiano del 13/5/2020
Non si può continuare col divieto di manifestare e scendere in piazza. Se così fosse, la nostra democrazia sarebbe in pericolo". Con Massimo Villone, costituzionalista ed ex parlamentare dei Ds, parliamo della possibilità che il governo proroghi il divieto di manifestazioni derivante dall'emergenza Covid. Un divieto che, secondo Stefano Fassina, potrebbe essere prolungato fino a gennaio2021. Nei giorni scorsi a essere colpiti sono stati i ristoratori che hanno protestato in piazza a Milano, i lavoratori della Multiservizi a Roma e gli organizzatori della protesta per i mancati buoni spesa, sempre nella Capitale. Tutti multati, con sanzioni da 400 euro. Professor Villone,non si può più andare in piazza? Nel momento in cui si riapre tutto o quasi, non ha più senso continuare a vietare le manifestazioni. Facciamo un esempio: 50 persone possono stare in fila davanti al supermercato, ma se le stesse 50 persone vanno a protestare sotto Palazzo Chigi, rispettando le regole sulle distanze, vengono sanzionate. Quindi si vuole colpire il fine, non il pericolo o l'assembramento in sé. Questa è una sicura violazione della Costituzione. Parliamo degli articoli 16 sulla libertà di circolazione e 17 sulla libertà di riunione. C'è pericolo di derive autoritarie? Non in senso stretto, ma la storia ci insegna che il sogno dei governanti è quello di avere strumenti per tenere i governati docili e obbedienti. Le Costituzioni esistono anche per evitare che questo accada. Oltretutto, viste le difficoltà economiche di molte categorie, è possibile che si vada verso un periodo di tensioni sociali anche forti. La risposta non può essere quella di impedire alle persone di andare in piazza, pacificamente e nel rispetto delle regole. Sono state multate persone già in difficoltà economica: oltre al danno, la beffa. Però l'emergenza sanitaria non è finita... La Costituzione non impedisce che ci siano limitazioni anche importanti alla libertà dei cittadini, ma debbono essere però sempre temporanee e proporzionate. Come costituzionalista non sono a disagio per ciò che è avvenuto, lo sono invece per il fatto che queste decisioni siano passate come una sorta di trattativa tra Palazzo Chigi e i governatori, senza nessun passaggio parlamentare. Capisco Conte e l'emergenza che si è trovato ad affrontare, ma avrebbe dovuto usare i decreti leggi e non i dpcm: avrebbero avuto più forza e rispettato la centralità del Parlamento, evitando la babele di ordinanze dei governatori. A proposito di governatori: hanno troppi poteri o troppo pochi? Ne hanno il giusto, ma hanno approfittato della confusione. Non hanno nemmeno il potere di chiudere i confini regionali. L'articolo 120 della Costituzione dice espressamente che le Regioni non possono vietare la libera circolazione dei cittadini.
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