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2 giugno 2016 , 70° compleanno della Repubblica
di Giovanni De Stefanis, LeG Napoli
" Rispetto per il NO ma la Carta non è sacra ". E' il sottotitolo dell' articolo di apertura dell' odierno numero di un giornale che - curiosamente fondata da un ex sostenitore della...monarchia - ha scelto di chiamarsi ' La Repubblica ' e che dà la notizia del corposo elenco di personalità schierate per il SI con un' enfasi che non ha certamente accompagnato , a suo tempo, l' analoga notizia della costituzione del Comitato per il NO. E, come se ciò non bastasse, si sottolinea - sempre rigorosamente in prima pagina - che " i 250 si aggiungono al gruppo di giuristi già favorevoli alla riforma, facendo da contraltare ai 56 costituzionalisti che si sono schierati per il NO ". Verrebbe laicamente da commentare : nè altari nè contraltari , se la laicità andasse ancora di moda in casa De Benedetti. Segue una lunga intervista, di ben 2 pagine, a Roberto Benigni , sostenitore del SI, di cui stasera Rai1 - canale più importante di un' azienda che doveva essere pubblica e pluralista - trasmette una replica della fortunata trasmissione dedicata - nel 2012 - alla ' Costituzione più bella del mondo '. Più bella ma, evidentemente, violabile come tutte le cose ritenute non soltanto non sacre ma neppure fondamentali per la costruzione di una comunità autenticamente democratica. D' altra parte si erano già fatte delle significative prove generali di ' attacco alla Carta non sacra ' dando vita a due governi espressione di maggioranze non votate dal popolo sovrano e, soprattutto, disattendendo completamente la sentenza della Corte Costituzionale fino, addirittura, a promuovere un Parlamento politicamente delegittimato ad assemblea costituente ! Trovo assolutamente giusta l' osservazione dell' avvocato Giovanni Maria Flick quando ci ricorda che ' la materia costituzionale è troppo seria per essere lasciata nelle sole mani dei costituzionalisti '. Ma voglio sperare che anche i non costituzionalisti, davanti allo smantellamento di circa la metà degli articoli della nostra Carta, abbiano la ' pacata ' onestà intellettuale di non parlare di ' semplice riforma ' per il miglior funzionamento della nostra democrazia. Voglio soprattutto sperare che questa onestà intellettuale caratterizzi la scelta a favore del SI del prof. Salvatore Veca, Maestro riconosciuto e vecchio amico di Libertà e Giustizia. Ci aiuterebbe molto - io credo - conoscere le motivazioni profonde della sua decisione. Buon 2 giugno a tutti.
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